A Complete Unknown: dal libro al film, tutto quello che c’è da sapere sul biopic su Bob Dylan

Il 23 gennaio è arrivato nelle sale italiane A Complete Unknown, il biopic diretto da James Mangold (Quando l’amore brucia l’anima – Walk the Line, Le Mans ‘66 – La grande sfida) che ripercorre uno dei momenti più iconici della carriera di Bob Dylan e della storia della musica: la sua controversa svolta elettrica al Newport Folk Festival del 1965. Il film, con Timothée Chalamet nei panni del giovane Dylan, si basa sul libro Il giorno che Bob Dylan prese la chitarra elettrica di Elijah Wald, pubblicato da Vallardi, un testo che approfondisce in dettaglio le dinamiche artistiche e sociali di quell’evento epocale.

Bob Dylan: dall’arrivo a New York alla svolta elettrica

 A Complete Unknown racconta il percorso di Bob Dylan dai suoi esordi a New York nel 1961 fino alla fatidica esibizione al Newport Folk Festival del 25 luglio 1965. Quando Dylan giunse nella Grande Mela, era un giovane cantautore ispirato da Woody Guthrie, pronto a raccogliere la torcia della musica folk e del movimento per i diritti civili. Con canzoni come Blowin’ in the Wind e The Times They Are a-Changin’, divenne rapidamente il portavoce di una generazione in fermento, incarnando le speranze e le lotte di un’epoca.

Ma Dylan non era un artista che amava farsi ingabbiare. Nel 1965, la sua evoluzione musicale lo portò verso sonorità elettriche, influenzato dal rock and roll e dalla crescente rivoluzione musicale dell’epoca. Quando salì sul palco di Newport con una Fender Stratocaster e una band elettrica, scatenò una reazione polarizzante: una parte del pubblico lo acclamò, mentre altri, tra cui figure di spicco del movimento folk come Pete Seeger, lo accusarono di tradimento.

La notte che divise il folk e il rock

L’esibizione al Newport Folk Festival segnò una cesura netta tra il Dylan acustico e il Dylan elettrico, e più in generale tra la musica folk tradizionale e la nuova ondata rock. L’accoglienza contrastante testimoniò quanto fosse delicato il rapporto tra innovazione e tradizione nella musica. Il film di Mangold si concentra su questo momento chiave, raccontandolo con un’attenzione particolare alle emozioni e alle tensioni che attraversarono Dylan e il suo pubblico.

Timothée Chalamet nei panni di Bob Dylan

Uno degli aspetti più interessanti di A Complete Unknown è la performance di Timothée Chalamet nel ruolo di Bob Dylan, che gli ha fatto guadagnare una nomination ai prossimi Premi Oscar. L’attore, già acclamato per le sue interpretazioni intense e sfaccettate, ha affrontato la sfida di incarnare un’icona musicale così complessa e con cui alle volte è difficile empatizzare. A rendere il tutto ancora più interessante, è stato confermato che Chalamet si è preparato per il ruolo per circa cinque anni e ha registrato personalmente le parti cantate, un dettaglio che aggiunge autenticità alla sua performance.

Un biopic diverso dagli altri

A differenza di molti altri film biografici musicali, A Complete Unknown non si propone come un racconto dell’intera vita di Dylan, ma si concentra su un arco temporale ben definito, approfondendo il suo impatto storico e culturale. Il regista James Mangold, già esperto di biopic musicali grazie a Quando l’amore brucia l’anima – Walk the Line, dedicato a Johnny Cash, porta sullo schermo un ritratto dettagliato e immersivo di un Dylan giovane, pieno di dubbi ma anche di una volontà incrollabile di seguire la propria strada artistica.

L’impatto della svolta elettrica di Dylan

L’episodio del Newport Folk Festival del 1965 non fu solo una scelta musicale, ma un vero spartiacque nella storia della cultura pop. Dylan dimostrò che la musica folk non doveva necessariamente restare ancorata alla tradizione acustica e che il rock poteva essere un veicolo per testi profondi e impegnati. Da lì in poi, il folk-rock si affermò come genere a sé, aprendo la strada a band come The Byrds, Simon & Garfunkel e Crosby, Stills, Nash & Young.

Il film di Mangold esplora questa transizione non solo attraverso la figura di Dylan, ma anche attraverso le reazioni del pubblico e dei suoi contemporanei, mostrandoci un momento di cambiamento cruciale per l’intera scena musicale degli anni Sessanta.

Perché A Complete Unknown merita di essere visto

Insomma, A Complete Unknown non è solo un film per gli appassionati di Bob Dylan, ma una pellicola che parla di creatività, di ribellione artistica e della necessità di rompere le convenzioni per evolversi. Il biopic di James Mangold riesce a catturare l’essenza di un artista in trasformazione e di un’epoca in fermento, regalando al pubblico un viaggio emozionante tra musica e storia. Per gli amanti del rock, del folk o semplicemente di storie che raccontano il coraggio di cambiare, A Complete Unknown è un film da non perdere.


Il libro che ha ispirato il film