Pubblicato a puntate nel 1868 sulla rivista moscovita "Russkij vestnik", L'idiota fu scritto freneticamente da un Dostoevskij incalzato dai debiti, tormentato dagli attacchi di epilessia, attratto dal canto di sirena della roulette. Eppure, nell'abisso della sua disperazione, il grande scrittore russo ha saputo dare un'opera di grande luminosità, uno di quei libri il cui valore artistico va oltre la qualità letteraria. "L'idiota" è infatti il romanzo in cui il realismo fantastico di Dostoevskij si misura con l'altissimo obiettivo di dare una rappresentazione artistica dell'uomo assolutamente buono. Un uomo, frammento del Cristo, attorno a cui prende vita quel mondo di tragedie e macchiette che è la Russia dell'Ottocento. Con un saggio di Hermann Hesse.
Autore
Dostoevskij Fëdor
Titolo originale
L' idiota
Traduttore
Maini Eugenia;Mantelli Elena
Editore
Mondadori
Collana
Oscar classici
Anno edizione
2016
In commercio dal
Formato
Libro in brossura
Pagine
-
Dimensioni
-
Codice EAN
9788804671886
L' idiota
Dostoevskij Fëdor - Autore
L' idiota
Conosci l'autore
Il principe Lev Nikolaevič Myškin non è un semplice personaggio: è un mito - come racconta Igor Sibaldi nell'introduzione -, un Cristo positivamente buono inserito in un contesto come quello della Russia (i luoghi principali sono San Pietroburgo e Mosca) della seconda metà dell'Ottocento. Si possono criticare le capillari descrizioni dei vari personaggi e le digressioni infinite ma credo che siano cruciali per capire affondo le motivazioni che spingono ad agire ciascun personaggio; inoltre nella quarta parte c'è una riflessione molto interessante che come oggetto ha gli uomini: Dostoevskij li divide in "ordinari" e "troppo intelligenti" (non ritengo opportuno spiegarne la differenza, piuttosto invito a leggere il libro). A chiudere il romanzo un finale di una potenza incredibile (così come Dostoevskij stesso lo descrive in una delle sue missive), raggiunta grazie ad una sorta di climax ascendente che si estende per tutto il capitolo finale e che lascia a bocca aperta. Edizione ottima: Igor Sibaldi si è mostrato ancora una volta una sicurezza riportando lettere di Dostoevskij, articoli di giornale dell'epoca da cui Dostoevskij aveva tratto dei particolari per inserirli nella vicenda, parallelismi tra la vicenda e la vita di Dostoevskij e dando vita a infiniti spunti di riflessione che rendono la lettura di questo romanzo (in questa edizione) un'esperienza unica: la vicenda si andrà a depositare nel profondo del proprio subconscio e nella quotidianità capiterà di rivivere scene del romanzo, allora si sarà teletrasportati nella Russia del secondo Ottecento della quale si ha un'immagine nitida grazie alle descrizioni (quasi mai tedianti) di Dostoevskij.