Dopo una vacanza di qualche secolo Dio è tornato in ufficio, in Paradiso, e per prima cosa chiede al suo staff un brief sugli ultimi avvenimenti. I suoi gli fanno un quadro talmente catastrofico - preti che molestano i bambini, enormità di cibo sprecato e popolazioni che muoiono di fame... - che Dio si vede costretto a rimandare giù il figlio per dare una sistemata. JC (Jesus Christ) gli dice: "Sei sicuro sia una buona idea? Non ti ricordi cosa è successo l'altra volta?" Ma Dio è irremovibile. Così JC piomba a NY, dove vive con alcuni drop-out e ha modo di rendersi conto in prima persona dell'assurdità del mondo degli uomini. E cerca, come può, di dare una mano. Il ragazzo non sa fare niente, eccetto suonare la chitarra. E riesce a finire in un programma di talenti alla tv. Un gran bel modo per fare arrivare il suo messaggio a un sacco di gente. Ma, come già in passato, anche oggi chi sta dalla parte dei marginali non è propriamente ben visto dalle autorità.
Autore
Niven John
Titolo originale
A volte ritorno
Traduttore
-
Editore
Einaudi
Collana
Super ET
Anno edizione
2015
In commercio dal
Formato
Libro
Pagine
388
Dimensioni
-
Codice EAN
9788806225803
A volte ritorno
Niven John - Autore
A volte ritorno
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Un libro da scegliere se si vuole passare qualche ora di puro divertimento
L’ho trovato divertente ma anche interessante... fa pensare...
Il top del top di Niven; meglio il titolo originale ed anche la copertina. Finale che fa riflettere, perché il romanzo è, a suo modo, profondo, sebbene irriverente “‘rcatroia” 😂😂😂
Un grandissimo BO... Divertente senza alcun dubbio. Forse troppe parole scurrili e descrizioni lunghe a parer mio.
In un paradiso fatto di uomini e non di anime c'è un Dio che ha preso qualche giorno di vacanza e al suo ritorno le cose non sono esattamente come le ha lasciate. La civiltà moderna è ancor peggio degli antichi Romani e Gesù deve necessariamente tornare giù. Il messaggio di Niven è chiaro e preciso ovvero credere nell'amore in qualunque declinazione avrete deciso di praticarlo. Non importa a nessuno dei vostri gusti o delle inclinazioni, conta che siate uomini liberi a cui viene chiesto semplicemente di "fare i bravi". Siete addirittura liberi di sbagliare e di ripensarci, tornare indietro, chiedere scusa e continuare l'unica cosa bella rimastaci in questa vita per essere un popolo di civili, rispettosi, hipster di merda: AMARE. È probabile che nella corsa all'ingresso del vostro paradiso dobbiate sacrificare qualcosa, uno scampolo di felicità o piuttosto rimetterci un po' di sana leggerezza per via di chi non ha capito che voler bene e far del bene sono gli anelli della stessa catena che ci rende esseri migliori. Tuttavia per questa evenienza c'è un altro comandamento che, accanto a "fate i bravi", è l'insegnamento che le persone per me essenziali avessero potuto mai impartirmi ed è "STI CAZZI", quella aggiunta segreta che come nelle ricette della nonna rende la pasta al forno clamorosa. Dunque uno scritto spassoso e ironico, dove l'irriverenza la si respira incontrando un Dio preoccupato talmente tanto per il suo creato da bestemmiare se stesso. L'ironia pronta a depauperare le solite parabole bibliche sostituendole con aneddoti più a forma di essere umano e più a misura di quello strafigo di Gesù Cristo capace di entrare in un talent show con "Come as You are" dei Nirvana