Trema la notte

Con una lacrima colma di mille emozioni chiudo l’ultima pagina di “Trema la notte” Devo confessarlo: all’inizio il romanzo mi ha quasi infastidita. Perché, mi chiedevo, perché questo bambino deve aver vissuto delle violenze così sovrumane? Come ha fatto a sopravvivere ad esse, a giustificarle, a credersi sbagliato? E come potevano quei genitori essere così mostruosi e sentirsi così “santi”? E poi lei, Barbara, una ragazza che vuole cambiare il suo destino, sognatrice, forte determinata a non farsi schiacciare da quello che famiglia e società imponevano nei primi del 900. Poi, andando avanti con la lettura, ho imparato ad accogliere anche il dolore, gli orrori, le ingiustizie, perché da tanto male e tanta distruzione è nata tanta forza, tanto coraggio. Sono nate nuove famiglie, quelle che si cercano, si vogliono, si aiutano, si amano davvero. Un canto alla speranza, un inno all’amore.

Il 28 dicembre 1908 un devastante terremoto rade al suolo Messina e Reggio Calabria. Nicola e Barbara vivono in questi luoghi ma non si conoscono. Sono così lontani, separati dallo Stretto, dall’acqua, fonte di vita e “utile per sopravvivere” eppure sono tanto vicini. Due storie, due vite, due luoghi ci accompagnano in questo romanzo mentre calpestiamo macerie che fanno emergere il dolore degli uomini perché certe tragedie, purtroppo, appartengono a tutti senza differenze. E così, essere vivi diventa un peso insopportabile, troppa responsabilità. Intorno a Nicola e a Barbara c’è il dolore nelle sue molteplici sfumature che grida per riprendersi la vita, qualunque essa sia. Vite sconvolte, mancanze, violenze, soprusi.  Nulla sarà più come prima. Nadia Terranova ci guida nella lettura con la sua scrittura fortemente evocativa.  Arcano e ignoto  si mescolano in una storia di resistenza e di rinascita e, nel personaggio di Madame, una donna francese capace di leggere i tarocchi e di riconoscere l’afflato vitale sotto le macerie, si ritrova la speranza che accarezza e che salva. Questo romanzo, struggente, crudo e maledettamente vero è meraviglioso come lo è la scrittura di Nadia Terranova. 

Ci sono autori e autrici di cui sono innamorata: Nadia Terranova è tra loro. Ha una scrittura poetica ed armoniosa, come il dialetto della sua terra. Ha costruito una storia con un incastro perfetto, in cui tutto si tiene con levità e sapiente ingegneria, come quei castelli di carte che non crollano. Possiede la capacità, inesauribile, di emozionare. 𝘜𝘯'𝘢𝘭𝘵𝘳𝘢 𝘭𝘶𝘯𝘢 𝘣𝘳𝘪𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘶𝘭𝘭𝘰 𝘚𝘵𝘳𝘦𝘵𝘵𝘰. E su noi lettori. E una Luna ancor più  bella brilla su Nadia. Libr-ida-leggere 📚 #libr_ida_leggere #suggestionidalettura #lecosechemivengonoinmentequandofiniscounlibro #leggeresempre #leggerechepassione #librisulcomodino #libriconsigliati #bookstagram #booklovers #everyreaderhisbook  #narrativaitaliana  #narrativacontemporanea #scrittrici #nadiaterranova #tremalanotte #einaudieditore #ioleggoeinaudi

Un dramma che lasciò ai vivi la consapevolezza di rinascere su di un campo di morti. Una Nouvelle Histoire dove le idee, assieme ai comportamenti, vengono poste all'interno delle condizioni sociali di inizio Novecento. La protagonista è Barbara, una giovane donna forte, risoluta, indomita, è certa di quello che vale, di ciò che può raggiungere.Il terremoto darà a Barbara la possibilità di liberarsi di tutte le costrizioni da cui era sempre stata intrappolata, di vivere la tanto agognata libertà che pagherà, purtroppo a caro prezzo. Oltre a Barbara, conosceremo, Elvira, Rosalba e Jutta. Ma in questo romanzo non si parlerà solo di loro, ma di Nicola, un bambino “invisibile” agli occhi degli altri,un bambino emotivamente fragile e sensibile, che si riscoprirà forte e ben diverso da come appare all'inizio. Nadia Terranova dedica anche buona parte del romanzo alla figura di un'altra figlia di Messina, Letteria Montoro, una scrittrice “dimenticata".Una donna “di spiriti liberali”. Letteria Montoro è stata una scrittrice romantica, poetessa di manifesta ispirazione leopardiana e rara sensibilità, nello scenario letterario di metà ‘800. In conclusione, questo romanzo colpisce molto per la trama e per come l’autrice sia stata in grado di creare dei personaggi indimenticabili, grazie ai quali riesce a dar voce a tutti coloro che lottano da sempre i pregiudizi, l' esperienza del dolore e la denuncia sociale. Il linguaggio è chiaro, lineare e scorrevole. I dettagli sono descritti in modo accurato e preciso, incisivo e perfetto il connubio tra magia e realtà.

Un libro sorprendente per la tematica originale sul terremoto del 1908 a Messina che toccò anche Reggio Calabria. Un libro magnifico per la psicologia dei personaggi, Barbara e Nicola, per il loro punto di vista drammatico, perderanno tutto, sì, ma non la speranza e la voglia di ricominciare. Scrittura profonda, spunti di riflessione in ogni pagina. Nadia Terranova è davvero brava, con ogni suo libro ti lascia un segno indelebile.