Il mio anno di riposo e oblio
Moshfegh Ottessa - Autore
Feltrinelli (2019) - Editore
L'esperimento di "ibernazione" narcotica di una giovane donna, aiutata e incoraggiata da una delle peggiori psichiatre della storia. New York, all'alba del nuovo millennio. La protagonista gode di molti privilegi, almeno in apparenza. È giovane, magra, carina, da poco laureata alla Columbia e vive, grazie a un'eredità, in un appartamento nell'Upper East Side di Manhattan. Ma c'è qualcosa che le manca, c'è un vuoto nella sua vita che non è semplicemente legato alla prematura perdita dei genitori o al modo in cui la tratta il fidanzato che lavora a Wall Street. Afflitta, decide di lasciare il lavoro in una galleria d'arte e di imbottirsi di farmaci per riposare il più possibile. Si convince che la soluzione sia dormire un anno di fila per non provare alcun sentimento e forse guarire. Tra flashback di film anni '80 — Mickey Rourke in "9 settimane e 1/2" e Whoopi Goldberg —, dialoghi surreali e spassosi, descrizioni di una New York patetica e scintillante, il libro ci spinge a chiederci se davvero si può sfuggire al dolore, mettendo a nudo il lato più oscuro e incomprensibile dell'umanità.
Autore
Moshfegh Ottessa
Titolo originale
Il mio anno di riposo e oblio
Traduttore
Guerzoni Gioia
Editore
Feltrinelli
Collana
I narratori
Anno edizione
2019
In commercio dal
Formato
Libro in brossura
Pagine
240
Dimensioni
-
Codice EAN
9788807033476
Il mio anno di riposo e oblio
Moshfegh Ottessa - Autore
Il mio anno di riposo e oblio
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Particolare...
Il mio anno di riposo e oblio di ottessa moshfegh è un libro di satira, non una satira particolarmente feroce o caustica ma comunque divertente. La storia è il punto forte, la trama è originalissima, la protagonista è una ragazza giovane, bellissima e ricchissima di Manhattan che decide di autoindursi un sonno farmacologico, astrarsi dal mondo e dormire per un anno intero. Secondo me l'intento di Ottessa è stato quello di raccontare cosa significa crescere in un mondo anaffettivo, in un mondo da privilegiata ma che comunque ha delle privazioni affettive da parte dei genitori. Il modo in cui l'autrice riesce a bilanciare la satira e il modo in cui riesce ad essere drammatico e a dipingere un personaggio vero, perché la protagonista per conto di sè è un personaggio credibile che ci racconta quello che sta vivendo, è estremamente curato. Lettura consigliata!
Bella l'idea ma poco concretizzata nel libro che a mio avviso risulta prolisso con un finale, che poteva essere la parte diversa dal resto del libro, che si rivela invece scontato e riassunto in alcune pagine