Roma, anni Settanta: un quartiere residenziale, una scuola privata. Sembra che nulla di significativo possa accadere, eppure, per ragioni misteriose, in poco tempo quel rifugio di persone rispettabili viene attraversato da una ventata di follia senza precedenti; appena lasciato il liceo, alcuni ex alunni si scoprono autori di uno dei più clamorosi crimini dell'epoca, il Delitto del Circeo. Edoardo Albinati era un loro compagno di scuola e per quarant'anni ha custodito i segreti di quella "mala educacion". Ora li racconta guardandoli come si guarda in fondo a un pozzo dove oscilla, misteriosa e deforme, la propria immagine. Da questo spunto prende vita un romanzo, che sbalordisce per l'ampiezza dei temi e la varietà di avventure grandi o minuscole: dalle canzoncine goliardiche ai pensieri più vertiginosi, dalla ricostruzione puntuale di pezzi della storia e della società italiana, alle confessioni che ognuno di noi potrebbe fare qualora gli si chiedesse: "Cosa desideravi davvero, quando eri ragazzo?". Adolescenza, sesso, religione e violenza; il denaro, l'amicizia, la vendetta; professori mitici, preti, teppisti, piccoli geni e psicopatici, fanciulle enigmatiche e terroristi. Mescolando personaggi veri con figure romanzesche, Albinati costruisce una narrazione che ha il coraggio di affrontare a viso aperto i grandi quesiti della vita e del tempo, e di mostrare il rovescio delle cose.
Autore
Albinati Edoardo
Titolo originale
La scuola cattolica
Traduttore
-
Editore
Rizzoli
Collana
BUR Contemporanea
Anno edizione
2017
In commercio dal
Formato
Libro in brossura
Pagine
1294
Dimensioni
-
Codice EAN
9788817094429
La scuola cattolica
Albinati Edoardo - Autore
La scuola cattolica
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Una lunga lettura, a tratti difficile per chi non ha vissuto in prima persona gli anni '70 dal punto di vista sociale e storico. Il libro ruota attorno al massacro del Circeo, alle sevizie di cui sono state vittime due ragazze di borgata per mano di un gruppo di ragazzi della cosiddetta Roma bene. Un'analisi curata e profonda che parte dalla frequentazione dell'istituto privato ad indirizzo religioso maschile, frequentazione che accomuna l'autore coi protagonisti del gesto che scosse l'opinione pubblica di allora. A tratti ripetitivo, logorroico, con qualche ricordo personale dell'autore che sa più di confessione in forma di diario, i pensieri ritrovati dopo la scomparsa del professor Cosmo, insegnante amato e rispettato dell'autore, un universo al maschile di critica verso il cattolicesimo, dove le donne sono sostanzialmente oggetti da usare, da umiliare, da sottomettere. Un viaggio a ritroso negli anni settanta dove i valori del dopoguerra cominciano a scricchiolare, dove la borghesia mette in luce i propri limiti, i propri vizi, la propria vulnerabilità.
Lettura lunga, prolissa ma importante. Vengono delineate le personalità e alla società che ruota a questa scuola cattolica di Roma degli anni '70: preti, fede, maestri, genitori, studenti. Proprio di questi ultimi, (citando l'autore) nè indifesi nè difendibili, vengono messe in discussione le celate insicurezze, competizioni e sofferenze patite. Le ragazze, escluse all'iscrizione, dai ragazzi vengono dapprima mistificate o creano diffidenza; con il diploma e l'avvento dell'età adulta creano negli stessi goffagine o sottomissione nei confronti delle donne (le donne non sono viste come oggetti, per compensazione del passato, causano un sentimento di sottomissione nell'uomo). Nella narrazione vengono sottointesi gli oneri e gli onori della controparte femminile, ma ad essere centrali nel libro sono, pur con un occhio empatico ma distaccato del protagonista, delle difficoltà provate dai suoi coetanei nell'ottica di una società appena uscita dal secondo dopoguerra, ma per me ravvisabili anche in qualsiasi contesto scolastico attuale.