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In questo saggio Susanna Tamaro ripercorre la propria esperienza durante gli anni di Covid. Queste pagine mancano di una visione completa ed equilibrata, che comprenda anche l’altro lato della medaglia, quello positivo basato sulla razionalità, sul metodo scientifico e sull’ etica, intesa anche come misura del progresso, per una prospettiva costruttiva. Certamente molte misure restrittive sono state discutibili e hanno talvolta acuito un disagio preesistente. Ed è anche vero, più drammaticamente, che il sistema sanitario si è trovato impreparato a gestire la pandemia. Ma non tutta la medicina è riducibile ad un “obbligo protocollare” o a un fatto di business, così come non tutta la comunicazione è costituita dall’ “irresponsabile grancassa dei media”. Tamaro si ripiega su sé stessa e sull’ osservazione della propria realtà dalla casa nella campagna umbra, scivolando verso posizioni antivacciniste. “Personalmente, non ho mai avuto alcuna fretta di vaccinarmi. Sono una persona decisamente sana, con un ottimo sistema immunitario”. Così il vaccino diventa “il magico siero da inoculare”, che “lede i principi democratici” per un “controllo sociale” con la falsa credenza che vengano usati i feti umani, per continuare con interi capitoli in chiave manifesto no vax di reazioni avverse e “danni che superano i benefici”. Scrive Tamaro, “non ho mai frequentato i siti dei no vax, non ho la minima idea del perché vengano chiamati terrapiattisti, non so cosa sia il grafene che dicono sia presente nei vaccini”. Quei siti bisognerebbe invece visitarli per rendersi conto che alla base c’è la stessa irrazionalità - e ideologia - che porta a negare l’allunaggio o credere alle scie chimiche. Ancora, in riferimento alle prime manifestazioni no vax e contro il Green Pass a Trieste, l’autrice vede “un pacifico e colorato corteo” e, turbata, comincia a porsi delle domande “su quello che stava succedendo dietro le quinte nelle stanze del potere”. Ero presente anch’ io a Trieste in quel settembre 2021 e che molte persone e famiglie seguissero un corteo guidato da un camper con la scritta “Basta Golpe Covid”, inneggiando slogan “No Green Pass No Apartheid”, con cartelli che riportavano di “un siero genico sperimentale” e di cercare le informazioni in rete – ecco, quello a me aveva spaventato. Un po’ come ora nel leggere alcuni passaggi.
Un libro che personalmente mi è piaciuto molto, ti apre la mente su realtà sconosciute e su tante cose che hai noi essere umani comuni o popolo ignorante 'NON CI È DATO SAPERE'..E come sempre ci hanno beneficiato industrie farmaceutiche a scapito del popolino!