Millenovecentottantaquattro

Orwell George - Autore

Sellerio Editore Palermo (2021) - Editore

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Più o meno tutti conoscono la fortuna di Millenovecentottantaquattro. Il capolavoro di Orwell, scritto nel 1948 e pubblicato nel 1950, in piena guerra fredda, fu spesso usato da ogni parte per fini di lotta ideologica. Nel tempo è diventato il prototipo di ogni utopia negativa. Fino all'adozione nel linguaggio comune di certi suoi ossimori e certe sue espressioni di grande forza evocativa. Oggi è possibile leggerlo senza le vecchie interpretazioni. E questa edizione a cura di Tommaso Pincio offre una nuova traduzione che in particolare restituisce ai molti neologismi dell'autore il loro senso originario. La storia, ben nota, è quella di un uomo qualunque, Winston Smith, tutt'altro che un eroe. Nel suo paese, che non ha conservato neppure il vecchio nome, da molti decenni la rivoluzione ha creato un regime nuovo. Il governo è del partito unico, il potere del dittatore baffuto, e il suo controllo si infiltra nei recessi più intimi della vita privata delle persone; perfino i bambini sono diventati spie e così sono ufficialmente chiamati: Spie; la guerra è permanente, non importa contro quale nemico; in ogni luogo campeggia il (famosissimo) motto: La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza. È l'acquisto clandestino di un diario che porta Winston a prendere coscienza e a farsi testimone della triste verità del suo tempo. Probabilmente la rappresentazione più cupa e pessimista del totalitarismo in generale, così come nasce dall'eterna utopia di forgiare l'Uomo nuovo; e della buia infelicità personale, individuale, che questo invece genera senza scampo. Nelle sue pagine si riconosce, si può dire, il catalogo di ogni possibile situazione totalitaria, comprese quelle che affiorano in regimi politici e sistemi sociali di altro tipo e diversi. È questo profilo che dà al libro un'universalità attuale in ogni tempo, finché ci sarà un potere che per sua natura tende a espandersi. E rende minacciosamente ammonitrici le sue indimenticabili visioni: il Parlanuovo che scarnifica il linguaggio e limita il lessico per impedire al pensiero di espandersi liberamente; la post-storia che toglie oggettività al passato e lo trasforma in narrazione; le notizie false che vengono ripetute e amplificate dal potere della comunicazione sociale fino a diventare vere; la fine della speranza di una felicità futura (sia essa immanente o trascendente) che rende accettabile la morte della libertà.
Autore
Orwell George
Titolo originale
Millenovecentottantaquattro
Traduttore
-
Editore
Sellerio Editore Palermo
Collana
La memoria
Anno edizione
2021
In commercio dal
Formato
Libro in brossura
Pagine
456
Dimensioni
-
Codice EAN
9788838941498

Millenovecentottantaquattro

Orwell George - Autore



Millenovecentottantaquattro


Recensioni

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deb ☽ universinteriori

non c'era modo di fuggire. nessuno aveva un suo spazio se non i pochi centimetri cubici racchiusi in un cranio. ✴ Millenovecentottantaquattro è un libro potente! un'opera d'arte sconvolgente, straziante ed agghiacciante. ✴ sarò breve: il protagonista del romanzo fantascientifico è Winston Smith, impiegato presso il Ministero della verità, apparentemente cittadino accondiscendente ma che in realtà prova un odio smisurato verso il Fratello Maggiore che osserva ogni cosa, il Pensadoppio e tutto quello che riguarda il Partito. la sua vita prende una svolta quando incontra Julia, che all'inizio credeva un'agente della Polizia del Pensiero per poi capire che si sbagliava quando riceve da parte sua un biglietto con scritto "Ti amo". i due iniziano una relazione clandestina, perché il Partito non tollera relazione sessuali che non abbiano come scopo esclusivo la procreazione. trovano il loro posto segreto in una stanza nei quartieri dei Prolet e decidono assieme di concretizzare il loro odio verso il Partito. vengono contattati da un importante funzionario, O'Brien, che si rivela uno dei capi di un'organizzazione clandestina chiamata La Confraternita e fa consegnare loro un libro chiamato "Teoria e prassi del collettivismo oligarchico". successivamente Winston si rende conto che O'Brien non è chi dice di essere, in realtà è un agente della Polizia del Pensiero. i due amanti vengono catturati. (dalle seconda parte in poi le cose si fanno più intense e, alcuni passaggi, possono turbare il lettore.) ✴ finisco qui con la trama perché non vorrei spoilerare oltre. pur essendo un libro pubblicato nel 1949 c'è chi non l'ha letto - magari sa a grandi linee di cosa parla ma preferisce non spoilerarsi il resto del racconto (come ho fatto io fin'ora). ✴ George Orwell con questo libro è riuscito a trasmettermi sensazioni forti, pensieri ingarbugliati che per ore (se non giorni) hanno continuato a rigirarmi in testa 🤯 la sensazione più spaventosa è stata quanto risulti davvero un libro attuale, quasi profetico. ci tengo a dirvi che ho scelto l'edizione della Sellerio Editore per la traduzione e la prefazione che il traduttore Tommaso Pincio gli ha dedicato - riporto qui una parte del suo pensiero: fosse stato un semplice monito sui pericoli di un futuro eventuale, fosse stato cioè un romanzo di fantascienza in senso stretto o una distopia, come si preferisce dire, difficilmente Millenovecentottantaquattro avrebbe colpito tanto nel segno, diventando un classico ovverosia un libro particolarmente longevo e capace di mutare nel tempo, sembrando sempre profetico, malgrado guardasse più al presente se non addirittura al passato, come si conviene a una ogni buona storia dell'orrore. ✴ posso affermare che 1984 è uno di quei libri da leggere almeno una volta nella vita, mi domando come può un classico senza tempo risultare così contemporaneo? ✴ leggetelo, davvero, mi esce il cuore dal petto da quanto ci tengo a consigliarlo - se vi è possibile, leggetelo in questa edizione 🤍

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Conosci l'autore

Orwell George

 
George Orwell, pseudonimo di Eric Arthur Blair (Motihari, 25 giugno 1903 – Londra, 21 gennaio 1950), è stato uno scrittore, giornalista, saggista, attivista e critico letterario britannico. Conosciuto in vita come giornalista e opinionista politico e culturale, oltreché come prolifico saggista ed attivista politico-sociale, Orwell è considerato uno dei maggiori prosatori in lingua inglese del XX secolo. La sua grande fama è dovuta in particolar modo a due romanzi, scritti verso la fine della sua vita negli anni quaranta: l'allegoria politica de La fattoria degli animali – nella quale, secondo alcune ricerche, ebbe un ruolo di primo piano anche la sua prima moglie Eileen O'Shaughnessy, in generale redattrice dei testi del marito, dalla quale sembra essere venuta anche l'idea per il romanzo – e la distopia di 1984, rappresentante una vivida realtà fantapolitica e fantascientifica totalitaria tale da aver dato luogo alla nascita dell'aggettivo «orwelliano», oggi ampiamente usato per descrivere meccanismi totalitari di controllo del pensiero. Polemista lucido e anticonformista, Orwell non risparmiò critiche neanche all'intellighenzia socialista britannica, alla quale si sentiva profondamente estraneo. Era e rimase fino alla fine un convinto socialista, ma la presa di coscienza, in virtù anche delle tragiche esperienze personali, delle contraddizioni e dei fatali errori della linea politica adottata in Unione Sovietica sotto la dirigenza di Iosif Stalin, lo portò ad abbracciare un virulento antisovietismo, cosa che lo portò quindi a scontrarsi con una consistente parte della sinistra europea dell'epoca. Nel 1946 scrisse:
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