Sono ventiquattro le finestrelle del calendario che Joakim ha acquistato da un simpatico libraio: una per ogni giorno, dal primo dicembre alla vigilia di Natale. Subito Joakim intuisce che quel calendario ha qualcosa di misterioso: la prima finestrella che si apre, infatti, lo trasporta lontano nel tempo e nello spazio e gli fa conoscere una singolare comitiva formata da angeli, pecore, imperatori e personaggi biblici. Ma soprattutto comincia a raccontargli l'incredibile storia di Elisabet e del suo viaggio verso la Terrasanta. Una bambina curiosa, una serie di messaggi misteriosi, un viaggio a ritroso nel tempo. Una storia ricca di magia per tornare a credere nell'incanto della vita.
Autore
Gaarder Jostein
Titolo originale
Il viaggio di Elisabet
Traduttore
Marocco Pierina Maria
Editore
TEA
Collana
Tea Trenta
Anno edizione
2019
In commercio dal
Formato
Libro in brossura
Pagine
228
Dimensioni
-
Codice EAN
9788850255498
Il viaggio di Elisabet
Gaarder Jostein - Autore
Il viaggio di Elisabet
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Jostein Gaarder ci sollecita a riflettere sulla presa che un evento lontano nel tempo e in un territorio mediorientale sembra mantenere sulla cultura occidentale: 1. Perché contiamo gli anni a partire dalla nascita di Gesù Cristo? Forse perché al cuore del messaggio cristiano c'è quanto passa sotto il nome di "discorso della montagna": amatevi gli uni gli altri, fate al prossimo ciò che vorreste fosse fatto a voi? Jostein Gardeer ci chiede di riflettere sul nostro rapporto con l'altro e con la bellezza del mondo (nel testo ci sono cenni alla presenza di profughi in Europa e come questo ci interroghi proprio in merito al comandamento di Cristo "ama il prossimo tuo" ; Jostein Gardeer provoca il lettore invitandolo a guardare le meraviglie naturali "C'è una tale sovrabbondanza di splendore in cielo che un poco ne è caduto sulla terra") 2. Jostein Gaarder indica, proprio come puntasse il dito, le Cattedrali, che da Nord a Sud del continente europeo testimoniano la diffusione del cristianesimo nei secoli; Le Cattedrali, parole di pietra (Victor Hugo?), ci chiedono conto allo stesso modo del Vangelo:"quando il Figlio dell'uomo verrà (tornerà) ci sarà ancora fede sulla terra?" In "La leggenda del grande Inquisitore", libro nel libro "i fratelli Karamazov", Dostoevskij fa rivolgere dall'inquisitore a Gesù la domanda che segue: "perché sei tornato?" Possiamo dire ogni cosa su Gesù Cristo, sui suoi seguaci, sulle nefandezze compiute nel suo nome nella Storia, ma se fosse qui adesso, in carne e ossa, in sua presenza potremmo nasconderci o cercare alibi? Se siete interessati il giurista Gustavo Zagrebelsky si è soffermato a riflettere su La leggenda del grande inquisitore e il libero arbitrio (la libertà di scelta) in più di un saggio. 3. Infine, Jostein Gaarder ci porta ad osservare i bambini e la loro apertura verso l"insolito (nel romanzo l'insolito si presenta sotto forma di un magico calendario dell'avvento ad opera di un venditore di rose) l'incredibile (un tempo che procede all'indietro e un agnello di peluche che scappa da un grande magazzino perché stanco di ascoltare il registratore di casa tintinnare), l'invisibile (gli angeli); è forse per queste ragioni che Gesù si rivolge ai bambini? Se vorrete approfondire vi consiglio lo straordinario libro di Gabriella Caramore "Come un bambino, saggio sulla vita piccola".