Luce obliqua, folate inquiete, silenzi struggenti. Il mare di fine estate. L’ideale per immergersi nei misteri di un buon giallo mediterraneo. E rabbrividire al tepore di una spiaggia settembrina. Sorseggiando pastis.
C’è la Barcellona malfamata di Francisco Gonzales Ledesma e quella (nostalgia!) di Manuel Vazquez Montalban e del suo indimenticabile Pepe Carvalho. Un salto sulla costa atlantica? C’è la Galizia di Domingo Villar, tra borghi di pescatori, taverne e burrasche.
Poi via nel Sud della Francia. Si va per villaggi antichi, profumati di macchia mediterranea, in “Madame le commissaire e l’inglese scomparso” di Pierre Martin. Tra i lussi del litorale in “Morte in Costa Azzurra” di John Bude. In una Marsiglia splendida e nera con “La trilogia di Fabio Montale” di Jean-Claude Izzo. E in Corsica con “Tempo assassino” di Michel Bussi: una strada a precipizio sul mare, un’auto che sbanda e vola giù…
Qualcosa di italiano? In Liguria, tra ville miliardarie e loschi traffici, si muovono Bruno Morchio con il suo Bacci Pagano ed Emilio Martini con il commissario Bertè. In Sicilia siamo in compagnia di Gaetano Savatteri e Cristina Cassar Scalia. E in Grecia, naturalmente, ci aspetta Petros Markaris. L’ultimo uscito è “Quarantena”, ma si può anche partire, a bordo di un traghetto, con “La lunga estate calda del commissario Charitos” (La Nave di Teseo).