Gigi Paoli, Il giorno del sacrificio, Giunti
Il cronista di giudiziaria Carlo Alberto Marchi è tornato. E meno male perché il giornalista del “Nuovo” creato da Gigi Paoli (che somiglia in maniera incredibile al suo autore) è uno dei personaggi più credibili e divertenti del giallo italiano negli ultimi anni. “Il Giorno del sacrificio”, uscito da poco e già nella top ten delle classifiche dei libri, è il quarto della serie dopo i precedenti “Il rumore della pioggia”, “Il respiro delle anime” e “La fragilità degli angeli”, e rappresenta un vero ‘congegno ad orologeria’, immagine certo non casuale. Dopo un prologo che si chiarirà alla fine il via, un lunedì di fine settembre, è con una tragedia di indicibili dimensioni, un attentato di matrice islamica al polo universitario di Novoli con 12 studenti uccisi. Da questa vicenda si dipanano tutta una serie di avvenimenti, a scadenza ravvicinatissima, nell’arco di cinque giorni, prima dell’annunciato “Giorno del sacrificio”. Fatti apparentemente slegati fra loro su cui indagano, con una insolita alleanza sul campo, carabinieri e polizia che alla fine, però, appariranno tutti collegati grazie alla regia perfetta dell’autore. Lettura molto godibile sia per chi conosce i protagonisti (molti dei quali hanno evidenti somiglianze con persone reali nell’ambito del giornalismo e dell’ambiente giudiziario fiorentino) ma anche per chi li scoprirà come personaggi sulla carta.
Trama
È un lunedì mattina di fine settembre a Firenze, ma il cielo meravigliosamente azzurro fa pensare a una giornata d’estate e niente lascia presagire l’incubo in cui la città sarà risucchiata di lì a poche ore. A bordo della sua auto il reporter Carlo Alberto Marchi si sta dirigendo a caccia di notizie verso Gotham City, il futuristico Palazzo di Giustizia, quando una telefonata allarmante del capocronista gli intima di correre subito al polo universitario lì vicino: è successo qualcosa di molto grave, qualcosa di cui ancora si sa ben poco. Un muro di poliziotti e ambulanze impedisce il passaggio a studenti e curiosi, e le voci si susseguono: «Pare che sia morto qualcuno», «Ho sentito delle urla», «Qualcuno è entrato armato». Quando Marchi riesce finalmente a farsi strada, non è preparato a quello che sta per vedere: sangue dappertutto, una decina di studenti a terra, alcuni corpi coperti pietosamente da lenzuola bianche. Un attentato? Le prime testimonianze confermano i dubbi più spaventosi: tra quei cadaveri si trova anche l’autore della carneficina, che dopo aver sparato all’impazzata si è ucciso urlando “Allah Akbar”. Firenze si risveglia nel terrore, il panico si scatena in città, soprattutto quando le televisioni di tutto il mondo trasmettono un videomessaggio ricevuto da fonte anonima. Sullo sfondo della cupola del Duomo divorata dalle fiamme, una voce annuncia: «Crociati della città di Firenze, siamo qui. Il Giorno del Sacrificio sta finalmente arrivando anche per voi». È evidente che ci sarà un nuovo, terribile attentato. Ma dove? Rimangono solo cinque giorni per scoprirlo e stavolta Marchi, alla ricerca di risposte tra misteriosi interpreti arabi, ingegneri nucleari uccisi, Imam e rabbini pacifisti, si troverà a mettere a rischio la sua stessa vita…