La matematica è politica , Chiara Valerio, Einaudi
Ed è così che le sue pagine riescono a parlare anche a chi della matematica ha sempre avuto un gran timore e a dire qualcosa che riguarda tutti. Chiara Valerio matematica prestata alla letteratura ci racconta come lo studio (parola che ricorrerà spesso) della matematica, insegni ''a diffidare di verità assolute e autorità indiscutibili'' ed abbia al suo centro ''la relazione tra le cose''. Proprio la matematica, fiorita nelle civiltà libere e creative, ha avuto un rapporto particolare con l'idea di verità .Questa relazione porta l’autrice ad affermare che democrazia e matematica, da un punto di vista politico, si somigliano perché come tutti i processi creativi non sopportano l’immobilismo. Con un’operazione s lo apparentemente ardita la Valerio prova ad applicare la visione razionale che la matematica eredita dai greci, alla nostra Costituzione, per , attraverso la citazioni di alcuni decisivi articoli, immaginare come sarebbe peggiore il mondo senza il rispetto di quelle regole ed la mancanza di libertà che ne deriverebbe. Alla matematica, come ad altre discip0line, bisogna dedicare impegno e tempo, cosa difficile in un'epoca in cui impera il just in time e non c'è più un'idea di futuro. Eppure, proprio per questo, il suo studio costringe a rimettersi e rimettere tutto in discussione, suscita dubbi che mettono in crisi ogni accettazione passiva. Dubbi e discussione che continuano a rappresentare il sale del processo democratico in opposizione alle semplificazioni autoritarie ed illiberali (gli esempi sul razzismo e l’intolleranza della destra italiana son ripetuti e svolti a proposito). Infine l’autrice ci richiama alla ricerca tramite lo studio, l’applicazione, l’impegno personale di una “postura etica” che nella convinzione che se è vero che ''non di tutto si può capire tutto, ma di tutto si può capire almeno un poco” ci spinga a sentirci sempre unici sapendo ma che altrettanto unici sono gli altri me saperlo risulta importante'.