David Diop con Fratelli d’anima, pubblicato da Neri Pozza e tradotto da Giovanni Bogliolo, è il vincitore del Premio Strega Europeo 2019, con 11 voti sui 22 espressi. Il premio, nato nel 2014 durante il semestre di presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea con l’obiettivo di diffondere le voci più originali della narrativa europea, vanta una giuria composta da Laura Bosio, Giuseppe Catozzella, Teresa Ciabatti, Antonella Cilento, Maria Rosa Cutrufelli, Paolo Di Paolo, Mario Fortunato, Helena Janeczek, Paolo Giordano, Nicola Lagioia, Lia Levi, Dacia Maraini, Wanda Marasco, Paola Mastrocola, Melania G. Mazzucco, Edoardo Nesi, Valeria Parrella, Lorenzo Pavolini, Romana Petri, Domenico Starnone, Sandro Veronesi e Andrea Vitali, tutti scrittori vincitori e finalisti del Premio Strega. A loro, si aggiungono inoltre Maria Ida Gaeta, Giovanni Solimine e Stefano Petrocchi, rappresentanti delle istituzioni responsabili della selezione dei libri in gara.
Nel corso della cerimonia di presentazione, che si è svolta domenica 12 maggio presso il Circolo dei lettori di Torino nell’ambito della rassegna Salone OFF, erano presenti anche i familiari di Antonio Megalizzi, il giovane giornalista vittima degli attentati di Strasburgo dell’11 dicembre 2018, alla memoria del quale il premio quest’anno è dedicato.
Fratelli d’anima racconta in forma di romanzo una storia dimenticata: durante la Prima guerra mondiale, sul fronte occidentale, nelle trincee francesi, tra i soldati bianchi spiccano i fucilieri senegalesi. Per il capitano Armand loro sono l’orgoglio della Francia, «i più coraggiosi dei coraggiosi». Sono oltre 450 mila e sono stati arruolati dalla Francia direttamente dalle colonie e spediti al fronte a combattere contro il nemico tedesco. Tra questi ci sono anche Alfa Ndiaye e Mademba Diop, amici e fratelli d’anima, cresciuti insieme in Africa, lontano dai freddi accampamenti del fronte. Quando in trincea risuona il colpo di fischietto del capitano, escono anche loro dal buco urlando come selvaggi indemoniati per non apparire meno coraggiosi degli altri.