Dopo lo scandalo per molestie che l’anno scorso aveva coinvolto l’Accademia Svedese e aveva fatto sospendere e rimandare la proclamazione del Premio Nobel per la Letteratura, quest’anno l’assegnazione del riconoscimento è stata doppia. I vincitori – contro ogni previsione della viglia – sono la polacca Olga Tokarczuk e l’austriaco Peter Handke.
Olga Tokarczuk ha vinto il Premio per l’anno 2018 “per la sua immaginazione narrativa che con passione enciclopedica rappresenta il superamento dei confini come una forma di vita”. Cinquantasette anni, Tokarczuk nel 2015 ha vinto il Man Booker International Prize con I vagabondi, pubblicato in Italia da Bompiani.
Peter Handke, invece, ha vinto per il 2019 ed è stato premiato “per il suo lavoro influente che con abilità linguistica ha esplorato la periferia e la specificità dell’esperienza umana”. Settantasei anni, Handke è noto per i suoi saggi, i testi teatrali (Insulti al pubblico, Kaspar) e diversi romanzi (Breve lettera del lungo addio, Infelicità senza desideri, La donna mancina). Ma forse la sua opera più famosa è la sceneggiatura de Il cielo sopra Berlino scritta assieme al regista Wim Wenders.