È stato annunciato ieri sera, in una calda serata romana al Ninfeo di Villa Giulia, trasmessa in diretta tv su Rai3 con la conduzione di Giorgio Zanchini, il vincitore del LXXIV Premio Strega. A trionfare è stato Sandro Veronesi con Il colibrì, edito da La nave di Teseo.
Veronesi, toscano, classe 1959, che aveva già vinto lo Strega nel 2006 con Coas calmo, diventato poi un fortunato film con Nanni Moretti, è così il secondo scrittore di sempre a vincere il premio per due volte, un’impresa riuscita in passato soltanto a Paolo Volponi (1924-1994) con La macchina mondiale (1965) e La strada per Roma (1991).
L’autore de Il colibrì ha ricevuto 200 voti, 68 in più del suo diretto sfidante della vigilia, Gianrico Carofiglio, in gara con La misura del tempo (Einaudi, 132 voti). Al terzo posto, Valeria Parrella con Almarina (Einaudi, 86 voti); al quarto, Gian Arturo Ferrari con Ragazzo italiano (Feltrinelli, 70 voti); al quinto, Daniele Mencarelli con Tutto chiede salvezza (Mondadori, 67 voti); e al sesto, Jonathan Bazzi con Febbre (Fandango Libri, 50 voti).
Il colibrì, a lungo nella top 10 dei libri più venduti, e già vincitore di prestigiosi riconoscimenti, come il Premio La Lettura 2019, è ambientato tra gli anni Settanta e un futuro prossimo e racconta la vita di Marco Carrera. La sua è un’esistenza fatta di continue sospensioni, ma anche di coincidenze fatali, di perdite atroci e amori assoluti. Non precipita mai fino in fondo, dal momento che il suo è un movimento incessante per rimanere fermo, saldo. Intorno a lui, Veronesi costruisce altri personaggi, un mondo intero, in un tempo liquido nel quale il racconto procede andando avanti e indietro tra passato, presente e futuro. Ed è proprio lì, in un cupo futuro prossimo, che splenderà il frutto della resilienza di Marco: è una bambina, si chiama Miraijin, e sarà l’uomo nuovo.
A presiedere il seggio del Premio Strega 2020 c’era Antonio Scurati, vincitore della scorsa edizione con M. Il figlio del secolo. Hanno votato in 605 su 660 aventi diritto al voto.